Come diventare un Dottor Clown..

Istruzioni per l’uso

Il clown non esiste al di fuori dell’attore che lo recita: siamo tutti dei clown, crediamo tutti di essere belli, intelligenti e forti, mentre ognuno di noi ha le sue debolezze, i suoi lati ridicoli che, rivelandosi, provocano il riso.” - “Il naso rosso è la maschera neutra della comicità.” (J. Lecoq)

Il clown è una componente essenziale della nostra personalità, quella parte fragile di noi ancora legata all’infanzia, quell’universo tutto da scoprire che è il nostro inconscio, quell’essere che sa cogliere la poesia del quotidiano e si esprime come in una danza.
Il re del caos, la controparte dell’ordine universale, che lavora in stretto rapporto con il limite (trasgredendolo o sottostandovi) e che ci permette di riappacificarci con la parte folle di noi stessi, il deforme secondo l’accostamento che si faceva specialmente in passato tra fool e deformità, il nostro doppio, colui che prende possesso del centro, energia vitale e capacità di creare dal nulla, forza cosmica e primordiale, più squisitamente un fiore o una farfalla…
Il percorso formativo alla scoperta del proprio clown è basato sull’improvvisazione. La connotazione essenziale di questo lavoro è la capacità di essere presenti, riuscendo ad affinare l’ascolto delle proprie e altrui emozioni per arrivare a dare una manifestazione di sé che diventi una traduzione poetica della realtà e si nutra di una comunicazione profonda con le persone per cui lavora e con cui lavora il clown.
Se il clown è tutto questo, e cioè uno stato psicologico, esiste un modo speciale di farlo manifestare e di parlargli. Io non conosco paragoni migliori per spiegare l'attitudine da avere verso il proprio clown: una mamma che tiene per mano il figlio, lo incoraggia a crescere, sostenendolo nelle sue fragilità. Questa è la ricerca, o meglio l'inizio di un cammino.
La ricerca, infatti, esce dal laboratorio e va in famiglia, nella strada, nella scuola, nel reparto di ospedale, nella festa.... La ricerca non finisce mai, perché noi costruiamo il nostro clown attraverso le esperienze, gli incontri e le varie occasioni formative che la vita ci offre.
Diventare un Dottor Clown vuol dire mettere in gioco se stessi, lasciando che il naso rosso sveli agli altri tutta la nostra umanità e accettando di affrontare tutta la complessità e la fatica di aiutare gli altri a giocare con noi, anche nelle situazioni in cui nessuno ha più voglia di ridere.

Anna Peruzzi
Dr.ssa Dada

Formazione obbligatoria 

Il percorso per diventare Dottor Clown è di un anno, fatto di formazione, tirocinio in ospedale, e si consolida, in tre step:

  1. STARTING : Il corso iniziale sarà da venerdì a domenica . Verrà effettuato in una struttura apposita a Montecchio Maggiore (Vi) che permette il vitto e l’alloggio (eh si avete capito bene: si dorme li).
  2. GIORNATA INTERMEDIA : Giornata formativa di 8 ore circa con esame intermedio e attività operativa in casa di riposo.
  3. FINE SETTIMANA CONCLUSIVO : si completa l’anno formativo con un fine settimana con inizio il sabato mattina e la fine la domenica pomeriggio e ci si incontra in una struttura apposita in Montecchio Maggiore (Vi) che permette il vitto e l’alloggio. In questo fine settimana la Commissione di Formazione verificherà l’avvenuta esecuzione di n. 100 ore di tirocinio ospedaliero o presso strutture simili, di n. 10 ore di attività associative annuali,  la creazione del proprio camice che identifica il proprio clown,  valutando la promozione a Clown Operativo.

Il percorso di formazione è accompagnato dal tirocinio pratico della durata di un anno che verrà effettuato presso l'ospedale di Vicenza nei giorni di mercoledì o giovedì dalle ore 19.00 alle ore 21.00 oppure presso l'ospedale di Arzignano il lunedì sera.

PER ISCRIVERSI:

LE ISCRIZIONI L'ANNO 2019/2020 SONO CHIUSE

 

Iscrizioni al corso terminate.